Famiglia Lepori Patriziato di Sonvico

Famiglia di Dino originaria di Barcamorina di Oggio che diede i natali all’Ing. Giacomo Lepori. Sono menzionati per la prima volta nel 1745 e vengono ammessi alla vicinanza nel 1804 quando “Giosué Leppore è accettato come vicino dietro pagamento di lire duecento moneta di Milano” (Archivio Patriziale Sonvico)

 

Altri stemmi

Ing. Giacomo Lepori (Dino, 13 maggio 1843 – Il Cairo, 23 febbraio 1898)
Ultimo di 5 figli di Giovanni Battista e di Maria Antonia Borelli di Cadro, modesti contadini e artigiani di una famiglia Lepori di Dino proveniente da Barcamorina di Oggio diventata più tardi patrizia di Sonvico (inizio 1800). Dopo il liceo a «Lugano, dove fu allievo di Carlo Cattaneo e dell'architetto Giuseppe Fraschina, proseguì gli studi al «Politecnico di Zurigo con Gottfried Semper (1863-1866). Assunto a Parigi dalla Compagnia del Canale di Suez, venne inviato a »Porto Said e a Suez per partecipare ai lavori di costruzione del canale. Dal 1869 alle dipendenze del viceré egiziano Isma'il Pascha al Cairo, progettò e realizzò notevoli costruzioni in stile neomoresco: la scuola militare, il teatro dell'opera, edifici pubblici, palazzi cittadini e ville sulle sponde del Nilo. Nominato direttore dei lavori pubblici in Egitto, nel 1889 fu insignito del titolo nobiliare di bey. Lo stesso anno ritornato in patria si stabilì nella propria villa a Castagnola (ora villa Favorita). Nel 1888 fece costruire un palazzo a Dino all'entrata sud del paese divenuta poi residenza estiva (attuale "Villa Elena"). Amante dell'istruzione popolare, si adoperò per avere in Dino le Scuole maggiori e del Disegno. Politico liberale (moderato) fu membro del governo provvisorio rivoluzionario dell'11 settembre 1890 e deputato al GC ticinese (1893-1896). Nel 1897 si trasferì definitivamente con la famiglia al Cairo dove morì tosto il 23 febbraio 1898 e dove da tre mesi cercava ristoro alla compromessa sua salute, attendendo in pari tempo a private incombenze in quella grande metropoli che fu già per più anni sua dimora. La sua salma fu rimpatriata e il 27 marzo 1898 seguirono i funerali partiti da Lugano e proseguiti poi da Cadro fino a Dino dove fu sepolto nella tomba di famiglia, fatta da lui erigere in stile egiziano onde accogliervi le spoglie mortali dei diletti famigliari. Si rese benemerito di parecchie istituzioni legando quanto segue:
Fr. 10'000 ad un Asilo infantile da istituirsi a Dino
Fr. 2'000 per altro Asilo da fondarsi in Sonvico
Fr. 1'000. a quello di Cadro
Fr. 500 a quello di Castagnola
Fr. 5'000 all'Ospedale Cantonale di Mendrisio
Fr. 5'000 al Manicomio di Casvegno
Fr. 4'000 all'Ospedale di Lugano
Fr. 1'000 all'Asilo infantile di quella città
Fr. 2'000 alle Scuole Maggiori e di Disegno in Dino
Fr. 300. alla Società di Mutuo Soccorso di Pregassona-Sonvico
Fr. 300. a quella dei Tiratori del Boglia.
ed altri lasciti di minor conto.

I Lepori di Dino sono soprannominati “Pelò”