Itinerari del Patriziato di Sonvico

Il territorio del Patriziato di Sonvico è immerso nel verde e nella natura. Per questo, al suo interno, passano moltissimi percorsi per il trekking, la mountain bike e le gite fuori porta. Inoltre, sul territorio del Patriziato è possibile anche sostare ed eventualmente alloggiare alla Capanna Pairolo, una struttura dotata di tutti i confort in cui allo stesso tempo è possibile vivere i ritmi caratteristici della montagna e gustare i tipici prodotti locali a km0. Scopri qui sotto come raggiungere tutti i luoghi di interesse e organizza subito una fantastica gita in compagnia e/o in famiglia!

Il territorio del Patriziato di Sonvico

Il territorio del Patriziato di Sonvico si estende su una superficie di circa 566 ettari, dei quali 479 di bosco, 63 di pascoli, 24 di zone rocciose, oltre a sentieri, piste forestali e corsi d'acqua. Il Patriziato confina a sud con Villa Luganese, a nord con Cimadera e Piandera, a ovest con il Comune di Capriasca e a est con la Valsolda (Italia). L’intero territorio è immerso nella natura, circondato da vigneti, da campi, prati, selve castanili, da grandi pascoli e da immense foreste di faggi bianchi e rossi. Il territorio patriziale fino alla seconda metà del XIX secolo si estendeva su quelli che attualmente sono il comune di Sonvico e i comuni di Cadro, Villa Luganese e Cimadera, occupando allora una superficie di quasi 700 ettari, ricoperti in gran parte da pascoli, faggeti e castagneti. Nel comune di Cadro possedeva parte del piano della Stampa.

Dopo che già la località di Villa, agli inizi del XVI secolo, aveva regolato la spartizione degli alpi comuni e nell’anno 1800 si è infine resa autonoma da Sonvico, nel 1878 anche la comunità di Cimadera costituise un Comune e un patriziato separato, acquisendo l’alpe di Piancabella.

Il Patriziato di Sonvico mantiene il possesso dei boschi attorno a Treciò e a Nord del Rià da Spina, fino alla Costa della Sella e i boschi di Salve Regina, Fanghi e Sasso dei Corvi sul territorio del comune di Cimadera.

Nonostante la separazione da Cimadera nel 1878, fino al 1883 i due Patriziati mantengono in comune il possesso della Piana della Stampa, non riuscendo allora ad accordarsi sui termini della spartizione di quei fondi occupati da prati e da boschi di pioppi e ontani e della masseria con il mulino, attorno ai quali erano ruotate le più importanti attività economiche della comunità. Questi beni sono infine venduti alla città di Lugano sul finire degli anni Cinquanta.

Allo stato attuale, il Patriziato di Sonvico con i suoi oltre 550 ettari di boschi e pascoli, occupa circa la metà dell’intero territorio comunale.I beni patriziali oggi comprendono dunque i boschi castanili del Pian Pirétt e quelli che da Cadrìgna e da Sorìv salgono sino a Rovràsc, la selva castanile del “Sorìv” che fu piantata nel 1890, i molti faggeti nei quali un tempo veniva fatto pascolare il bestiame e alcuni alpi e pascoli. Tali possedimenti si esendono inoltre nei boschi della Piànca, sul Setalòn, nel Valòn, sul Mataròn e a monte di Albantìn e Usìn su fino all’Alpaccio. Comprendono ancora l’Alta e la Bassa Suàsgia sopra Ciovàsc, i Denti della Vecchia e il Pairolo con i suoi pascoli e la Ganina, ai confini con Mùrio e Scirona verso il territorio di Villa.