Le Famiglie Patrizie del Patriziato di Sonvico
Attualmente le famiglie Patrizie ancora presenti a Sonvico sono 21 e sono le seguenti:
Albertini, Bassi, Bignasca, Campana, Castelli, Catella, Cerri, Fassora, Ferri, Ghiggia, Ghirlanda, Lepori, Lotti, Malfanti, Mazza, Meneghelli, Piazza, Polli, Sassi, Soldati, e Toscanelli.
Le Antiche Famiglie Patrizie di Sonvico abitanti fuori della castellanza e che hanno perduto la vicinanza sono invece le seguenti:
Bulani, Capponi, Forni, Pinotti, Porta, Vannini di Villa, Ferrari, Manera, Maggiorino, Merenda, Martinaglia, Reali di Cadro, Moresi e Galli di Cimadera.
Diverse Famiglie Patrizie di Sonvico si sono estinte nel corso degli anni oppure sono emigrate:
Adami, Agazzi, Anosti, Adassone, Azzalino, Bariffo, Belli, Begnuda, Bertramo, Bertola, Bernaldo, Biancho, Borsatto, Brechotto, Buta, Beacqua, Caccia, Cagiallo, Canonica d’Ansone, Catia, Capo, Caponi, Cavagna, Carellis, Carioli, Colobino, Cordis, Donzello, Fangis, Fello, Fenello, Foller, Franco, Gallina, Gambarino, Garino, Giani, Grasso, Genola, Maccaglino, Maggiora, Masone, Merlo, Montanio, Nolo, Nobro, Paroti, Pelvio, Petrosio, Planta, Porro, Righetto, Rana, Revolino, Rodesino, Rolando, Re, Scampnale, Solari, Sonvico, Tatti, Vano, Vico, Vassale, Zarro, Zani, Zorni, Zombis, Zola.
La scomparsa di numerose famiglie è dovuta principalmente alla peste bubbonica del 1524-25 e a quella del 1626-30.
Alcune di queste famiglie non si sono però estinte. Hanno perduti i diritti della vicinanza di Sonvico nel 1667 ma la loro stirpe continua altrove dove si stabilirono da antico tempo. Così fu dei Sonvico di Soazza in Mesolcina e di Sondrio in Valtellina e degli Zarro, dei Planta, dei Cairoli, dei Manera, dei Maggiorino, dei Riali (Reali) , dei Merenda, dei Vassale, dei Tatti, dei Rodesino, dei Bariffo, dei Beacqua e d’altri.
Diversi soprannomi di famiglie patrizie ancora esistenti derivano sicuramente da antichi cognomi di casati estinti come per esempio:
Barif, Beltramei, Bertola, Ciarotin, Galina, Gian, Macarìn, Magiora, Merle, Rià, Vanò.
L’antica famiglia dei Re, una delle più doviziose e distinte di Sonvico, vive da oltre due secoli definitivamente in Italia, a Pisa ed a Pavia. Questo forse spiega perché un membro di questa famiglia Zaccaria Re fu tra i capi dei Cisalpini che il 15 febbraio 1798 tentarono con un colpo di mano a Lugano contro i rappresentanti svizzeri di annettere il Ticino alla repubblica Cisalpina. Nel Cinquecento alcuni esponenti del casato Re (o Regi o del Re) ricoprono funzioni di rilievo all’interno della comunità. I riferimenti si fanno più rari nel Seicento , ma dal 1750 al 1785 è parroco di Sonvico il sacerdote Venanzio Re. Questa famiglia è censita nei cataloghi dei fuochi patriziali sino al 1878.
Anche la famiglia Solari, i cui membri erano soprannominati Pociö, si è estinta a Sonvico nella prima metà del Novecento. Il loro nome figura in antichi documenti risalenti al Trecento riguardanti i verbali delle assemblee della vicinanza. Tra i presenti alla riunione del 21 agosto 1326 troviamo un Castelinus de Solario, nel Quattrocento questo nome di famiglia è indicato come de Brochea Solari e successivamente Solario e infine Solari.
Nel primo censimento cantonale del 1808 risultano a Sonvico tre famiglie Albertini, quattro famiglie Bassi e Bignasca, cinque Campana e due Castella (o Catella), una famiglia Castelli, due Cerri, cinque Fassora, tre Ferri e sei Ghirlanda, due famiglie Ghiggia (o Giggia), cinque Lotti, dodici Malfanti, una sola Mazza e tre Meneghelli, due famiglie Piazza e Polari, una sola Polli e Sassi, due Re e due Solari e infine rispettivamente cinque famiglie Soldati e quattro Toscanelli.
A Dino troviamo nove famiglie Ghirlanda e due famiglie Ghiggia (o Giggia) oltre ad una famiglia Lepori e una Malfanti.
Dei ventuno casati patrizi ancora presenti a Sonvico quattordici sono molto antichi ed il loro nome figura nei documenti del 1300-1400, e sono i casati:
Albertini, Bassi, Castelli, Catella, Cerri, Fassora, Ferro, Ghiggia, Ghirlanda, Malfanti, Mazza, Soldati, Sassi, Toscanelli.
Il patriziato di Sonvico ebbe sempre premura di non incorporare nella vicinanza i “forestieri”. In seguito al cambiamento delle leggi patriziali nel susseguirsi degli anni, altri casati sono entrati a far parte delle famiglie formanti il patriziato.