Riserva forestale dei Denti della Vecchia

Le riserve forestali sono fondamentali per la salvaguardia della biodiversità, poiché garantiscono i processi naturali di evoluzione e di sviluppo degli ecosistemi boschivi.
Il Piano forestale cantonale (PFC) definisce tra gli obbiettivi principali la creazione di un reticolo rappresentativo di riserve forestali e di zone di protezione del paesaggio, per un’estensione totale di 25’000 ha (17% della superficie forestale cantonale), che possa rafforzare il bosco ticinese quale spazio privilegiato per la promozione della biodiversità.
Nel Concetto per la creazione di riserve forestali nel cantone Ticino (Sezione forestale, 2001) sono definiti due tipi di riserve forestali: la riserva forestale integrale e la riserva forestale orientata. La prima si riferisce alla riserva forestale classica, in cui l’area boschiva è lasciata integralmente all’evoluzione naturale e protetta dall’intervento umano. La riserva forestale orientata invece è un’area boschiva vincolata ad una gestione particolare e mirata (attività che rientra nel piano di gestione dei prati secchi dell’Ufficio Natura e Paesaggio).
La riserva forestale Denti della Vecchia risponde pienamente alle motivazioni elencate e grazie al fatto di essere sia una riserva integrale che orientata ha delle peculiarità molto speciali che grazie agli interventi realizzati possono essere fatte conoscere all’utenza interessata.
I Denti della Vecchia sono una formazione calcare, poco presente in Ticino, e con una vegetazione molto ricca.
L’istituzione di una riserva forestale ai Denti della Vecchia è da ritenere importante perché:
- vi sono popolamenti interessanti poco frequenti in Ticino quali il pino mugo e le faggete su calcare;
- vi sono in atto tendenze evolutive del bosco poco conosciute al Sud delle Alpi;
- ci sono specie endemiche di fauna e flora minacciate;
- l’intera area è inserita nell’Inventario federale dei paesaggi, siti e monumenti naturali d’importanza nazionale (IFP), in particolare per la maestosità delle pareti rocciose;
- sono presenti diversi prati secchi, ecosistemi naturali importanti per lo sviluppo della diversità ecologica, iscritti nell’Inventario federale dei prati e pascoli secchi (PPS) d’importanza nazionale;
- l’area appartiene a due enti pubblici (Patriziato di Sonvico e Patriziato di Villa Luganese) ed è situata all’interno di un unico Comune (Città di Lugano);
- l’area si trova in prossimità di una zona turistico – residenziale ed è visibile dal centro città di Lugano;
- è facilmente raggiungibile e di facile percorrenza;
- vi sono infrastrutture turistiche limitrofe già esistenti quali la capanna Pairolo e Alpe Bolla, la baita Gruppo Scoiattoli e “del Luca”, e un sentiero turistico ufficiale che cavalca le creste rocciose;
- può essere considerata un’area modello, interessante per studiare le sinergie tra il bosco allo stato naturale e la gestione agricola vicina;
- è delimitata geograficamente.
L’area si estende da ca. quota 1’000 m s.m. alla quota massima di 1’491 m s.m. (Sasso Grande), presentando una notevole differenziazione topografica e una complessità morfologica. Per la sua bellezza paesaggistica, questa regione è conosciuta come meta escursionistica da alpinisti, arrampicatori e turisti. Il clima temperato permette la realizzazione di escursioni montane durante tutto l’anno.
La superficie è così suddivisa:
Superficie totale della riserva forestale: | 248.5 ha |
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di cui a riserva integrale 60.7% | 150.8 ha |
di cui a riserva orientata 39.3% | 97.7 ha |
Superficie boschiva all’interno della riserva: | 224.3 ha |
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nella parte a riserva integrale | 150 |
nella parte a riserva orientata | 73.6 |
Patriziato di Sonvico (61%) Superficie di riserva forestale |
152 |
di cui a riserva integrale | 116.3 |
di cui a riserva orientata | 35.7 |
Patriziato di Villa Luganese (39%) Superficie di riserva forestale |
96.5 |
di cui a riserva integrale | 34.4 |
di cui a riserva orientata | 62.1 |
Durante il 2019, il 2020 e parzialmente il 2021 sono stati realizzati gli interventi di valorizzazione della riserva. Gli interventi principali, realizzati dall’impresa forestale Roberto Destefani sono stati collaudati in data 5 giugno 2020
Riserva forestale Denti della Vecchia
Attività di valorizzazione realizzate
Come previsto nel progetto definitivo approvato sono state realizzate le seguenti attività: Interventi selvicolturali mirati attorno ai punti di captazione delle acque e lungo i sentieri. Implementazione della rete escursionistica.
Gestione dei margini boschivi (attività che rientra nel piano di gestione dei prati secchi dell’Ufficio Natura e Paesaggio).
Creazione e posa di pannelli informativi.
Recupero di una vecchia carbonaia.
Monitoraggio dell’evoluzione della riserva.
Sistemazione sentieri:
Rifacimento sentiero “Streciòn”: per la sistemazione e la messa in sicurezza è stato rifatto il sentiero e sono state posate due scale metalliche per oltrepassare due paretine che richiedevano l’arrampicata. In due punti è stata inoltre messa una fune di sicurezza.
Sistemazione sentiero fino a Cioascio: il sentiero che da Cioascio diparte verso i Denti della Vecchia che una volta era inserito nella rete dei sentieri escursionistici è stato sistemato affinché sia possibile raggiungere la riserva in maniera facile e diretta.
Lavori puntuali di sistemazione accessi esistenti alle pareti d’arrampicata: puntualmente sono stati eseguiti dei tagli di alberi divelti lungo i sentieri di accesso alle pareti per evitare che gli sportivi aprano nuovi tracciati.
Sistemazione di 1 carbonaia a scopo didattico: lungo il sentiero della riserva è stata ripulita un’antica piazza carbonaia ed è stata realizzata una carbonaia dimostrativa. Grazie al pannello informativo lungo il sentiero gli interessati possono approfondire le loro conoscenze.
Sistemazione sentiero Creda – Pian Soldino: è stato recuperato il sentiero che permette di collegare Creda a Pian Soldino, favorendo un percorso circolare dalla riserva.
Sistemazione sentiero basso dalla capanna Pairolo in direzione Albantino e Usin: dal 7 al 12 luglio 2019 25 allievi della scuola di Freudenberg assieme ai loro docenti hanno svolto una settimana di volontariato recuperando il sentiero che da sotto la capanna Pairolo porta in direzione di Albantino e Usin.
Demolizione blocco pericolante lungo il sentiero dello “Strecciòn”: un masso caduto da una parete rocciosa rivolta verso il canalone si è posato in maniera precaria in cima al sentiero recuperato. Per ragioni di sicurezza si è preferito demolirlo.
Elaborazione pannelli informativi
Il concetto grafico della riserva ha ripreso le direttive federali in materia. Sono stati realizzati:
Pannelli generali: in 4 punti strategici all’esterno della riserva (paese di Cimadera, posteggio a Sonvico, posteggio di Villa Luganese e Monti di Creda) sono stati posati 4 cartelli informativi di dimensione 1.28 x 0.90 m indicanti la riserva e le sue caratteristiche. Da tutti e 4 i luoghi è possibile ammirare la bellezza della riserva.
Pannelli informativi: lungo il sentiero della riserva sono stati posati 5 cartelli informativi indicanti:
- la mugheta
- le pareti rocciose
- i prati secchi
- le carbonaie e le fornaci
- le faggete
Cartelli d’entrata e segnaletici: Lungo tutti i sentieri d’accesso alla riserva sono stati posati i cartelli che informano l’utenza dell’entrata nella riserva forestale in due formati differenti (9 x 14,3 cm o 40 x 28 cm); oltre a ciò lungo il sentiero circolare della riserva sono stati posati 7 cartelli segnaletici bianchi con impresso il logo della riserva.
- Prati secchi e pareti rocciose
- Scorcio panoramico sulla riserva in direzione nord est
- Affioramenti calcarei tipici della riserva
- Bosco di pino mugo
Nei ripidissimi prati secchi, sui pendii a balzi crescono piante esclusive, alcune in pericolo di estinzione: genziane, gladioli, gigli, l’aquilegia, ciclamini, sassifraghe, primule auricule (orecchia d’orso) tutte strettamente protette.
- Primula auricula (orecchia d’orso)
- Ciclamino alpino
- Aquilegia alpina
- Sassifraga
- Anemone Hepatica
- Genziana
- Elleboro o Rosa di Natale
Costruzione della carbonaia dimostrativa